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Visualizzazione dei post da febbraio, 2010

Vaniglia e Zucchero

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img timeinthekitchen Mi rendo conto che sembrerà un pò troppo elementare come ricetta, ma.. se infilate tre stecche di vaniglia , magari appena incise con la punta di coltello, nel barattolo dello zucchero , avrete dopo tre settimane di riposo al buio , lo zucchero vanigliato . Dopo, volendo, si può fare a velo , frullandolo nel mixer. Volete mettere un biscotto di frolla liscio e marroncino e uno invece spolverato con un leggero profumo di zucchero e vaniglia ? Volendo azzardare, anche una puntina di cannella.. Un bacio, belle Donne.

'Le streghe di Montecchio' Le selvatiche sono sempre tra noi.

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Immagine 'Itinerario delle Streghe', Montecchio. 'Le streghe di Montecchio' Le selvatiche sono sempre tra noi. di * Pier Isa della Rupe * Meravigliose storie , leggende e forse fiabe tramandate nei secoli nelle zone vicino al colle di Montecchio nel Viterbese. Questa collina fu ed è considerata luogo prescelto dalle creature chiamate 'Figlie della Luna ' , Donne bellissime dagli immensi poteri, e dalla conoscenza magica delle Erbe e degli Incanti, che spesso incontrano, nel corso di mille anni, la gente del paese vicino, dove l'autrice dimora attualmente. E' una trasposizione di queste storie che sono antiche ma molto molto 'attuali', nonostante le ambientazioni piuttosto datate, narrata in modo davvero avvincente, tanto da inchiodare letteralmente il lettore al piccolo libretto scritto con carattere obsoleto, e fascinoso . Personalmente ho tanto tanto amato la storia di Bianca e Andrea, che mi piacerebbe trascrivervi ma credo di dover chiedere p

I Guardiani dell Isola di Mull

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Immagini mie, Isola di Mull, Scozia, 2009

Glastonbury, il Giardino delle Erbe dell Abbazia

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Detto così, vi aspetterete un gigantesco, curatissimo, esotico agglomerato di erbe particolari, ordinato all'inglese, di Erbe Officinali e Medicamentose . Invece no. Nella Sacra Ynys Witrin , nel parco perfetto dell' Abbazia piu antica d'Inghilterra, c'è un piccolo, disordinato, scalcinato, antico Giardino delle Erbe: un tempo curato di religiosi, ora credo da qualche nostalgico giardiniere che crede in quel piccolo angolo di ricordi. Sarà che non lo annuncia nessun indicazione, sarà che è semi nascosto nel percorso normale di chi visita il parco dell Abbazia, sarà che da lì, fra le fronde delle Quercie secolari, si scorge il Tor accerchiato da nuvoloni neri.. ma non me lo aspettavo. Prima di inoltrarsi tra i vialetti, si rimane affascinati da una panchina di vimini con le alzate a punta, sotto gli alberi. Chiudi gli occhi e ti immagini i vecchi abati seduti li al crepuscolo, negli abiti scuri, discutere sulle proprietà medicamentose delle erbe coltivate con amore e pa

Il Latte delle Fate d'Inverno

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Fhrankee, 'Best Days' Direttamente scopiazzata dal mio amato Tempietto , una ricetta speciale di due Donne Speciali sono ogni punto di vista: Elke e Violetta! Ecco il latte delle Fate d'Inverno, una delle cose più buone al mondo! Il suo profumo ricorda talmente tante cose che non riesco ad immaginare.. ed è talmente facile da preparare che è come.. respirare . Se poi ci aggiungete due biscottini di frolla appena sfornati, e chiudete gli occhi e ascoltate .. Ingredienti * una tazza di latte fresco * mezza stecca di vaniglia * mezza stecca di cannella * un cucchiaino di zucchero o miele. Preparazione Tagliare per il lungo la mezza stecca di vaniglia, di modo che si apra bene e che si vedano i semini neri, ricchissimi d’aroma. Mettere in un pentolino il latte, insieme alla vaniglia e alla cannella, e portare ad ebollizione. Poi spegnere il fuoco e lasciare riposare pochi minuti. Versare il latte in una tazza, togliendo le spezie, e aggiungere lo zucchero oppure il miele,

E le Sacerdotesse divennero Streghe

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Il Bosco è luogo che non si comprende mai fino in fondo: armonia di contraddizioni e leggende, di ribelli e di predatori, di fiori e uccelli variopinti. Si è al sicuro nel verde cupo della Selva, o al contrario si affonda nel pericolo della Natura Selvaggia? L'atavica attrazione si mescola alla paura , fomentata da secoli di buio spirituale. Ingestibilità. L'ingestibilità è l'incapacità di governare, di nominare, di possedere, di condurre: l'ingestibilità è una frustrazione che manda gli umani fuori di testa . Dalla preistoria fino forse, in rari casi, ai giorni nostri, la Foresta ha rappresentato nelle menti dei popoli la vita lussureggiante e caotica, il potere mistico, l'amore incondizionato della Terra. Ma spesso ha anche rappresentato, in luoghi e tempi diversi, la paura, il luogo prediletto per orrori e atti impuri, nefandezze e trasgressioni. In realtà, in entrambi i casi, rappresenta il non-gestibile. Questa termine può avere due connotazioni: non gestibile

La Maledizione del Ramo d'Argento (by Lisa Tuttle, 'The Silver Bought')

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'Doorways by Emmeline Wall' . From 'The Silver Bough' by Lisa Tuttle img by Foxfires, 'Possibilium', QUOTED with 'Beyond Wonderland' by ME . 'Giudicavo inoltre l'interesse di Emmeline per le fiabe una bizzarria innocua e infantile di cui si sarebbe liberata ben presto. Mia figlia, tuttavia, non se ne liberò mai . Anzi, man mano che maturava, maturò anche la sua passione. Desiderava mondi fatati come le altre ragazze della sua età desideravano un marito. Non so perchè fosse così delusa dal nostro mondo, giacchè, mentre cresceva, feci del mio meglio per renderla felice e le diedi tutto ciò che voleva. Ma non era mai abbastanza. Bramava un innamorato misterioso che la portasse via dalla razza umana in un magico mondo soprannaturale dove tutto fosse possibile, e una notte il suo desiderio più grande si realizzò . Il suo desiderio più grande, più infantile, più impossibile. da 'Ricordi', di Alexander Wall. 'La Maledizione del Ramo d'A

Arnica montana

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ARNICA Arnica montana Fino all’anno scorso conoscevo l'esistenza di questa pianta ma certamente non le doti, e fu proprio nel periodo di Samhain di un anno fa che un ostetrica dell’ospedale dove ero ricoverata, la sera tardi, dopo il mio parto (decisamente traumatico) mi fece ingoiare quasi senza una parola quelle compressine minuscole. Non mi sono fatta tante domande al momento, ogni cosa andava bene per riprendermi. Poi la mattina quella signora dai capelli cortissimi e il sorriso dolce si è seduta sul mio letto e mi ha parlato dell’arnica, che ha usato anche come gel per medicarmi le ferite. Lei viene dall’Alto Adige, dove dalla notte dei tempi ci si è curati con quest’erba. Mi ha parlato della sua rarità ormai, e dei suoi effetti. Per questo ho raccolto ciò che sapevo su questa pianta e lo riporto qui, un omaggio all’erba magica e alla mia salvatrice saggia... Molti sono i nomi, prima ancora degli usi, di questa pianta spontanea perenne che cresce principalmente nei prati monta