La Danza e le Erbe: le Api e i tipi di Miele
“Ma ecco che, proprio seguendo l'ape, noi siamo ancora una volta rientrati nel mondo meraviglioso della Potnia, la quale si diletta a pieno dei fiori come di cosa sua, nella libertà della vita boschereccia, e li sceglie e li raccoglie non solo per ornarsene il capo e il seno, non solo perchè le sue ministre - come lei - se ne facciano belle, ma perchè dal loro succo sa trarre farmachi salutari e filtri, di cui essa sola conosce i magici effetti. (...)
Certo gli antichi naturalisti si soffermano compiaciuti a narrarci le preferenze delle api: dalla quercia annosa e possente, che noi conosciamo come uno dei prediletti alberi della Potnia, alla vite ben nota per i suoi rapporti con la Magna Mater; dal pino, dal tiglio, dal frassino eccelso e dall'orniello trasudante la manna, a tutti quegli "arbusculae incrementi parvi" di cui Columella ci dà un elenco ben vasto e vario, confermato e arricchito da Plinio; ma nel susseguirsi di nomi vari che ci richiamano colori freschi e profumi semplici di prati e balze montane, alcuni specialmente attirano la nostra attenzione: la viola, il giacinto, il croco, il papavero, il giglio, il trifoglio; fiori tutti che sono tra i più cari alla Potnia (...)”
(Melissa dea cretese, Momolina Marconi, in Athaenum, Pavia, 1940)
Le api danzano. Nello sbattere d'ali su aliti di vento, tra i fiori e le erbe, compiono cerchi e spirali, voli dritti e traiettorie angolate, cercando il misterioso nettare con cui costruire con pazienza il tesoro più prezioso, il Miele.
Le ammiriamo cercare, e trovare, l'ingresso segreto alle caverne violacee delle digitalis, volteggiare come danzatrici antiche sui fiori candidi del glicine, seguire colori, profumi e luccichii d'acqua come in un ballo leggiadro e delicato, che racconta di sole e di prati, di correnti di vento e vere estasi aromatiche.
Ma non solo.
Le api danzano soprattutto quando tornano, vittoriose, al Castello del loro Regno matriarcale, l'Alveare. L'ape danzatrice giunge con il polline, e le altre l'attendono, al chiuso dell’alveare: si fermano, per guardarla, rapite e entusiaste, mentre ella compie passi decisi che danno inizio alla danza della memoria.
La danza ha un preciso scopo: attraverso i movimenti e la posizione che assume, l’ape insegna alle sorelle dove si trovano i fiori più puri e ricchi di polline nella zona circostante.
E' un rituale di memoria collettiva, un’indicazione da parte di chi ha trovato ciò che cercava, in aiuto alle più inesperte e per le piccole api che stanno imparando l'Arte; è un insegnamento prezioso, perchè in realtà, è l'unica cosa che conterà nella loro vita.
Attraverso la danza a “otto” compiuta nell’alveare, sempre circolare ma ogni volta differente a seconda della posizione delle piante che vogliono segnalare, le api raccontano attraverso i movimenti del loro corpo in che direzione rispetto al sole siano i gruppi di fiori prescelti.
Lo fanno in modo perfetto: non tralasciano la distanza, oltre alla posizione e alle difficoltà per raggiungere la meta, segnalandola con la lentezza o con la velocità del corpo.
Mentre danzano, rilasciano i profumi dei fiori che hanno visitato, in modo che le altre api possano riconoscere facilmente i preferiti fra gli altri, una volta giunte nella posizione geografica corretta.
E la scelta dei pollini non è soltanto una questione di gusto o di colori dei fiori, ma soprattutto di salubrità: scartano istintivamente le piante inquinate dai gas e dai pesticidi, scelgono le migliori per la propria sussistenza, quindi per l'elaborazione della ricetta del miracoloso miele.
Per questo le api sono anche dette “sentinelle biologiche”, perchè avvertono la presenza dei pesticidi e la rifuggono, evitando quindi le zone inquinate (escludendo i tragici casi come le ultime morie di api dovute ai pesticidi nicotinoidi…).
Potremmo perfino immaginare che le api scelgano i nettari migliori in base agli effetti benefici, magici o chimici, delle differenti erbe nei differenti luoghi che visitano, durante la loro Cerca (cfr. la citazione all’inizio dell’articolo, di Momolina Marconi).
In effetti una parte dei principi attivi delle piante, attraverso il polline giunge direttamente nel Miele, che in molti casi rispecchia, seppur lievemente, le caratteristiche curative delle erbe dalle quali proviene.
Il miele infatti si identifica in base all’analisi dei pollini presenti, cioè in base al tipo di piante e fiori che l'ape utilizza nella sua preparazione. Ogni pianta o fiore ha un suo polline distintivo, per cui riconoscibile, anche se presente in piccole quantità, come nel Millefiori.
I differenti pollini danno ai mieli qualità fisiche diverse: ci sono mieli che cristallizzano velocemente, che non cristallizzano, chiari, scuri, densi, liquidi, dai mille profumi e gradazioni di colore e aroma.
Probabilmente alcune piccole quantità dei principi attivi delle piante (specie quelle officinali) riescono a “passare” nel miele durante la sua lavorazione, e in genere i mieli hanno lo stesso effetto – cura – dell’infuso della pianta stessa, anche se in dosaggi molto minori: vengono infatti spesso utilizzati per dolcificare gli infusi della pianta madre, rafforzandone la potenza.
I mieli identificati sono questi:
Acacia
Tra i mieli il più comune, dal colore chiaro, consistenza liquida. Adatto ai bimbi perchè poco aromatico, ai quali si dà puro, per combattere il mal di gola.
Arancia (detto anche Miele di Zagara)
Chiarissimo, quasi bianco, cristallizzato spesso come sabbia grossa. Si dice utile contro l'insonnia e i nervi tesi, ma anche come integratore, perchè è ricco di calcio e vitamine.
Asfodelo
Dai meravigliosi fiori di Asfodelo nasce questo miele delicato, giallo oro, dal profumo di fiori.
Bergamotto
Deriva dai fiori di un agrume mediterraneo, secondo alcuni produttori è utile contro i raffreddori di stagione.
Cardo
Color dell'oro, dal profumo leggero.
Castagno
Scuro e liquido, perfino amaro. Si dice molto utile nelle terapie contro l’influenza e la tosse, associato con infuso di tiglio, rosa canina, gemme di pino. È anche considerato un ottimo ricostituente, anche in casi di anemia e poca circolazione del sangue.
Colza
Questo miele è molto chiaro e delicato, ha un profumo deciso, che richiama fortemente quello della pianta di origine. Non piace a molti e per questo non è molto prodotto, tranne nelle zone di forte concentrazione nella produzione di olii vegetali.
Corbezzolo
Miele amaro, di produzione autunnale, cristallizza quasi subito.
Erica
Miele ricostituente e antianemico. Viene prodotto nelle zone oceaniche francesi e inglesi, e nel mar Mediterraneo.
Eucalipto
Miele Balsamico, utile nelle terapie per combattere la tosse grassa, il catarro, il mal di gola, e come cicatrizzante interno (ad esempio in piaghe buccali e afte)
Girasole
Colore giallo, molto dolce. Contiene sostanze febbrifughe ed è noto per la presenza di molto calcio: è quindi utilizzato come ricalcificante, soprattutto per gli anziani.
Lavanda
Miele tipicamente d'oltralpe, profumato e ambrato. Viene usato in diverse preparazioni culinarie, pasticcere e in panetteria. E' un balsamo per la gola e le corde vocali. Non presenta però il profumo caratteristico dell'amata pianta.
Leguminose (Medica, Trifoglio, Lupinella)
Come tutti i mieli ha proprietà ricostituenti, ma sembra che i pollini delle leguminose possano rafforzare questo effetto curativo. Il miele di Lupinella era piuttosto conosciuto in passato, ma ora, mancando le coltivazioni di questi tipi di prati stabili come foraggio, si produce in piccolissime quantità. E' chiaro, quasi bianco, cristallizza delicatamente.
Limone
Come il miele all'arancio, assume colorazione aranciata, e cristallizza morbidamente, come fondente.
Manuka
Proviene dalla nuova Zelanda, dove l'utilizzo di questo miele risale tradizionalmente ai Maori. Ha proprietà testate scientificamente sui problemi di stomaco e, come cicatrizzante, sulle eruzioni cutanee. Viene utilizzato come medicinale anche negli ospedali Neozelandesi.
Melata d'Abete e Melata di Nocciolo
Colore scuro, molto liquido. Antibatterico per le vie respiratorie, come il miele di Pino Mugo. La melata viene prodotta dalle api utilizzando gli escrementi di afidi e insetti degli alberi, dai quali possono acquisire differenti qualità e usi.
Melo (e Pero)
Ottimo miele liquido, che cristallizza come sabbia sottile, dal sapore di mela e di fiori.
Millefiori
Composto di molti pollini, miele di prati composti (come quello stabile da fieno) o selvatici, colorati e profumati diversamente a seconda della zona climatica e geografica dove si trovano.
Quercia
Miele scurissimo, liquido, contiene molti sali minerali, che ne fa certamente un rapido ricostituente (indicato per sforzi fisici notevoli)
Rododendro
Si dice sia uno dei mieli migliori. Prodotto in alta montagna, è utile contro l'artrite e calmante, ma anche usato nella cura delle vie respiratorie (proprietà comune a tutti i mieli)
Rosmarino
Colore chiarissimo, facilmente cristallizzabile. Come la pianta, è utile sia puro che per dolcificare tisane al rosmarino e eucalipto, oltre che per pulire le vie respiratorie.
Rovo
Miele di bosco e di incolti, ambrato tanto da aver sfumature verdastre, dal profumo intenso, ma al tempo stesso delicato.
Sulla
Miele dal sapore poco intenso, può essere usato per dolcificare il caffè, in quanto non lascia aroma nella bevanda. E' chiarissimo, quasi bianco.
Tarassaco
Depurativo, di colore giallo, come l'infuso della pianta stessa. Cristallizza subito e ha un profumo caratteristico e intenso.
Tiglio
A volte miscelato con la melata stessa di Tiglio, ha profumo balsamico. Attività calmante (si usa anche nelle tisane rilassanti) e sudorifera, può essere usato durante le influenze, per rafforzare l'effetto dell’infuso di fiori della pianta madre.
Timo
Miele aromatico, intenso profumo, color giallo e arancio. Come la pianta stessa, deciso febbrifugo e calmante. Da usare con l'infuso di fiori di timo per le influenze invernali.
***
Consigli dalla Zia per chi usa il miele
Il Miele come alimento è eccezionale sotto tutti i punti di vista: è energia sia immediata che di riserva, è un purificante vero del fegato, che lo ripulisce dalle tossine; è un forte antibatterico, da usare sempre, soprattutto nelle malattie invernali e da raffreddamento; è riserva di sali minerali (calcio, magnesio, rame, manganese, zolfo) e vitamine (maggiormente il gruppo B).
Un alimento perfetto, irrinunciabile.
È preferibile sciogliere sempre il miele nella tisana quando non è più bollente, per non perdere le caratteristiche organolettiche e le proprietà curative. Non va infatti “estratto” il principio attivo, come fa l’acqua calda con le erbe nella tisana o nel decotto, ma va assunto “con” il miele stesso, che deve quindi mantenere tutti i suoi vantaggi alimentari, oltre al principio attivo curante, e non essere alterato dall’alta temperatura della tazza.
È bene usare soltanto mieli di agricoltura biologica, perchè i pesticidi impiegati nelle colture persistono nel miele e quindi vengono “veicolati” nel nostro corpo. Lo stesso vale per gli antibiotici che gli apicoltori non biologici somministrano agli alveari in via preventiva.
«Se l’ape scomparirà dalla superficie della terra, allora agli uomini rimarranno solo pochi anni di vita. Non più api non più impollinazione, non più piante, non più animali, non più uomo».
(Frase attribuita ad Albert Einstein)
Se non ci saranno le api, se il loro battito d'ali non potrà più garantire l'impollinazione di tutti o quasi gli abitanti del mondo vegetale, non crescerà più nulla, non ci saranno più fiori, frutti, piante, brughiere e boschi. L'intero ecosistema si distruggerà. Il disastro ecologico toccherà la maggior parte delle erbe, degli alberi e delle piante, delle verdure e dei fiori, sia da reddito che selvatici. E oltretutto sarà una tragedia economica, con una successiva inevitabile carestia mondiale. Una carenza di cibo non solo vegetale, ma anche di proteine animali, visto che i nostri animali da consumo vengono nutriti a cereali e erba.
Evitate di usare in giardino “veleni per insetti” il più possibile, impiegandoli solo in aree ristrette per essere protetti, ma lasciando spazio in giardino ai fiori spontanei, perchè Melissa e le api possano continuare a regalarci questo mondo, che ancora è bellissimo…
Fonti
www.terranauta.it
www.mieliditalia.it/
Pubblicato anche qui: http://www.tempiodellaninfa.net
Certo gli antichi naturalisti si soffermano compiaciuti a narrarci le preferenze delle api: dalla quercia annosa e possente, che noi conosciamo come uno dei prediletti alberi della Potnia, alla vite ben nota per i suoi rapporti con la Magna Mater; dal pino, dal tiglio, dal frassino eccelso e dall'orniello trasudante la manna, a tutti quegli "arbusculae incrementi parvi" di cui Columella ci dà un elenco ben vasto e vario, confermato e arricchito da Plinio; ma nel susseguirsi di nomi vari che ci richiamano colori freschi e profumi semplici di prati e balze montane, alcuni specialmente attirano la nostra attenzione: la viola, il giacinto, il croco, il papavero, il giglio, il trifoglio; fiori tutti che sono tra i più cari alla Potnia (...)”
(Melissa dea cretese, Momolina Marconi, in Athaenum, Pavia, 1940)
Le api danzano. Nello sbattere d'ali su aliti di vento, tra i fiori e le erbe, compiono cerchi e spirali, voli dritti e traiettorie angolate, cercando il misterioso nettare con cui costruire con pazienza il tesoro più prezioso, il Miele.
Le ammiriamo cercare, e trovare, l'ingresso segreto alle caverne violacee delle digitalis, volteggiare come danzatrici antiche sui fiori candidi del glicine, seguire colori, profumi e luccichii d'acqua come in un ballo leggiadro e delicato, che racconta di sole e di prati, di correnti di vento e vere estasi aromatiche.
Ma non solo.
Le api danzano soprattutto quando tornano, vittoriose, al Castello del loro Regno matriarcale, l'Alveare. L'ape danzatrice giunge con il polline, e le altre l'attendono, al chiuso dell’alveare: si fermano, per guardarla, rapite e entusiaste, mentre ella compie passi decisi che danno inizio alla danza della memoria.
La danza ha un preciso scopo: attraverso i movimenti e la posizione che assume, l’ape insegna alle sorelle dove si trovano i fiori più puri e ricchi di polline nella zona circostante.
E' un rituale di memoria collettiva, un’indicazione da parte di chi ha trovato ciò che cercava, in aiuto alle più inesperte e per le piccole api che stanno imparando l'Arte; è un insegnamento prezioso, perchè in realtà, è l'unica cosa che conterà nella loro vita.
Attraverso la danza a “otto” compiuta nell’alveare, sempre circolare ma ogni volta differente a seconda della posizione delle piante che vogliono segnalare, le api raccontano attraverso i movimenti del loro corpo in che direzione rispetto al sole siano i gruppi di fiori prescelti.
Lo fanno in modo perfetto: non tralasciano la distanza, oltre alla posizione e alle difficoltà per raggiungere la meta, segnalandola con la lentezza o con la velocità del corpo.
Mentre danzano, rilasciano i profumi dei fiori che hanno visitato, in modo che le altre api possano riconoscere facilmente i preferiti fra gli altri, una volta giunte nella posizione geografica corretta.
E la scelta dei pollini non è soltanto una questione di gusto o di colori dei fiori, ma soprattutto di salubrità: scartano istintivamente le piante inquinate dai gas e dai pesticidi, scelgono le migliori per la propria sussistenza, quindi per l'elaborazione della ricetta del miracoloso miele.
Per questo le api sono anche dette “sentinelle biologiche”, perchè avvertono la presenza dei pesticidi e la rifuggono, evitando quindi le zone inquinate (escludendo i tragici casi come le ultime morie di api dovute ai pesticidi nicotinoidi…).
Potremmo perfino immaginare che le api scelgano i nettari migliori in base agli effetti benefici, magici o chimici, delle differenti erbe nei differenti luoghi che visitano, durante la loro Cerca (cfr. la citazione all’inizio dell’articolo, di Momolina Marconi).
In effetti una parte dei principi attivi delle piante, attraverso il polline giunge direttamente nel Miele, che in molti casi rispecchia, seppur lievemente, le caratteristiche curative delle erbe dalle quali proviene.
Il miele infatti si identifica in base all’analisi dei pollini presenti, cioè in base al tipo di piante e fiori che l'ape utilizza nella sua preparazione. Ogni pianta o fiore ha un suo polline distintivo, per cui riconoscibile, anche se presente in piccole quantità, come nel Millefiori.
I differenti pollini danno ai mieli qualità fisiche diverse: ci sono mieli che cristallizzano velocemente, che non cristallizzano, chiari, scuri, densi, liquidi, dai mille profumi e gradazioni di colore e aroma.
Probabilmente alcune piccole quantità dei principi attivi delle piante (specie quelle officinali) riescono a “passare” nel miele durante la sua lavorazione, e in genere i mieli hanno lo stesso effetto – cura – dell’infuso della pianta stessa, anche se in dosaggi molto minori: vengono infatti spesso utilizzati per dolcificare gli infusi della pianta madre, rafforzandone la potenza.
I mieli identificati sono questi:
Acacia
Tra i mieli il più comune, dal colore chiaro, consistenza liquida. Adatto ai bimbi perchè poco aromatico, ai quali si dà puro, per combattere il mal di gola.
Arancia (detto anche Miele di Zagara)
Chiarissimo, quasi bianco, cristallizzato spesso come sabbia grossa. Si dice utile contro l'insonnia e i nervi tesi, ma anche come integratore, perchè è ricco di calcio e vitamine.
Asfodelo
Dai meravigliosi fiori di Asfodelo nasce questo miele delicato, giallo oro, dal profumo di fiori.
Bergamotto
Deriva dai fiori di un agrume mediterraneo, secondo alcuni produttori è utile contro i raffreddori di stagione.
Cardo
Color dell'oro, dal profumo leggero.
Castagno
Scuro e liquido, perfino amaro. Si dice molto utile nelle terapie contro l’influenza e la tosse, associato con infuso di tiglio, rosa canina, gemme di pino. È anche considerato un ottimo ricostituente, anche in casi di anemia e poca circolazione del sangue.
Colza
Questo miele è molto chiaro e delicato, ha un profumo deciso, che richiama fortemente quello della pianta di origine. Non piace a molti e per questo non è molto prodotto, tranne nelle zone di forte concentrazione nella produzione di olii vegetali.
Corbezzolo
Miele amaro, di produzione autunnale, cristallizza quasi subito.
Erica
Miele ricostituente e antianemico. Viene prodotto nelle zone oceaniche francesi e inglesi, e nel mar Mediterraneo.
Eucalipto
Miele Balsamico, utile nelle terapie per combattere la tosse grassa, il catarro, il mal di gola, e come cicatrizzante interno (ad esempio in piaghe buccali e afte)
Girasole
Colore giallo, molto dolce. Contiene sostanze febbrifughe ed è noto per la presenza di molto calcio: è quindi utilizzato come ricalcificante, soprattutto per gli anziani.
Lavanda
Miele tipicamente d'oltralpe, profumato e ambrato. Viene usato in diverse preparazioni culinarie, pasticcere e in panetteria. E' un balsamo per la gola e le corde vocali. Non presenta però il profumo caratteristico dell'amata pianta.
Leguminose (Medica, Trifoglio, Lupinella)
Come tutti i mieli ha proprietà ricostituenti, ma sembra che i pollini delle leguminose possano rafforzare questo effetto curativo. Il miele di Lupinella era piuttosto conosciuto in passato, ma ora, mancando le coltivazioni di questi tipi di prati stabili come foraggio, si produce in piccolissime quantità. E' chiaro, quasi bianco, cristallizza delicatamente.
Limone
Come il miele all'arancio, assume colorazione aranciata, e cristallizza morbidamente, come fondente.
Manuka
Proviene dalla nuova Zelanda, dove l'utilizzo di questo miele risale tradizionalmente ai Maori. Ha proprietà testate scientificamente sui problemi di stomaco e, come cicatrizzante, sulle eruzioni cutanee. Viene utilizzato come medicinale anche negli ospedali Neozelandesi.
Melata d'Abete e Melata di Nocciolo
Colore scuro, molto liquido. Antibatterico per le vie respiratorie, come il miele di Pino Mugo. La melata viene prodotta dalle api utilizzando gli escrementi di afidi e insetti degli alberi, dai quali possono acquisire differenti qualità e usi.
Melo (e Pero)
Ottimo miele liquido, che cristallizza come sabbia sottile, dal sapore di mela e di fiori.
Millefiori
Composto di molti pollini, miele di prati composti (come quello stabile da fieno) o selvatici, colorati e profumati diversamente a seconda della zona climatica e geografica dove si trovano.
Quercia
Miele scurissimo, liquido, contiene molti sali minerali, che ne fa certamente un rapido ricostituente (indicato per sforzi fisici notevoli)
Rododendro
Si dice sia uno dei mieli migliori. Prodotto in alta montagna, è utile contro l'artrite e calmante, ma anche usato nella cura delle vie respiratorie (proprietà comune a tutti i mieli)
Rosmarino
Colore chiarissimo, facilmente cristallizzabile. Come la pianta, è utile sia puro che per dolcificare tisane al rosmarino e eucalipto, oltre che per pulire le vie respiratorie.
Rovo
Miele di bosco e di incolti, ambrato tanto da aver sfumature verdastre, dal profumo intenso, ma al tempo stesso delicato.
Sulla
Miele dal sapore poco intenso, può essere usato per dolcificare il caffè, in quanto non lascia aroma nella bevanda. E' chiarissimo, quasi bianco.
Tarassaco
Depurativo, di colore giallo, come l'infuso della pianta stessa. Cristallizza subito e ha un profumo caratteristico e intenso.
Tiglio
A volte miscelato con la melata stessa di Tiglio, ha profumo balsamico. Attività calmante (si usa anche nelle tisane rilassanti) e sudorifera, può essere usato durante le influenze, per rafforzare l'effetto dell’infuso di fiori della pianta madre.
Timo
Miele aromatico, intenso profumo, color giallo e arancio. Come la pianta stessa, deciso febbrifugo e calmante. Da usare con l'infuso di fiori di timo per le influenze invernali.
***
Consigli dalla Zia per chi usa il miele
Il Miele come alimento è eccezionale sotto tutti i punti di vista: è energia sia immediata che di riserva, è un purificante vero del fegato, che lo ripulisce dalle tossine; è un forte antibatterico, da usare sempre, soprattutto nelle malattie invernali e da raffreddamento; è riserva di sali minerali (calcio, magnesio, rame, manganese, zolfo) e vitamine (maggiormente il gruppo B).
Un alimento perfetto, irrinunciabile.
È preferibile sciogliere sempre il miele nella tisana quando non è più bollente, per non perdere le caratteristiche organolettiche e le proprietà curative. Non va infatti “estratto” il principio attivo, come fa l’acqua calda con le erbe nella tisana o nel decotto, ma va assunto “con” il miele stesso, che deve quindi mantenere tutti i suoi vantaggi alimentari, oltre al principio attivo curante, e non essere alterato dall’alta temperatura della tazza.
È bene usare soltanto mieli di agricoltura biologica, perchè i pesticidi impiegati nelle colture persistono nel miele e quindi vengono “veicolati” nel nostro corpo. Lo stesso vale per gli antibiotici che gli apicoltori non biologici somministrano agli alveari in via preventiva.
«Se l’ape scomparirà dalla superficie della terra, allora agli uomini rimarranno solo pochi anni di vita. Non più api non più impollinazione, non più piante, non più animali, non più uomo».
(Frase attribuita ad Albert Einstein)
Se non ci saranno le api, se il loro battito d'ali non potrà più garantire l'impollinazione di tutti o quasi gli abitanti del mondo vegetale, non crescerà più nulla, non ci saranno più fiori, frutti, piante, brughiere e boschi. L'intero ecosistema si distruggerà. Il disastro ecologico toccherà la maggior parte delle erbe, degli alberi e delle piante, delle verdure e dei fiori, sia da reddito che selvatici. E oltretutto sarà una tragedia economica, con una successiva inevitabile carestia mondiale. Una carenza di cibo non solo vegetale, ma anche di proteine animali, visto che i nostri animali da consumo vengono nutriti a cereali e erba.
Evitate di usare in giardino “veleni per insetti” il più possibile, impiegandoli solo in aree ristrette per essere protetti, ma lasciando spazio in giardino ai fiori spontanei, perchè Melissa e le api possano continuare a regalarci questo mondo, che ancora è bellissimo…
Fonti
www.terranauta.it
www.mieliditalia.it/
Pubblicato anche qui: http://www.tempiodellaninfa.net
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