Il Vischio (Viscum album - Mistel, Mistletoe)
Ne ho sentito parlare talmente tanto nei libri.. e quasi me lo facevo scappare. (2007)
Il Vischio
Viscum album, famiglia delle Lorantacee
"Nel sesto giorno dopo il solstizio d'inverno i druidi si avvicinavano alla quercia indossando vesti candide e conducendo alla cavezza due tori bianchi. Il capo dei sacerdoti saliva sull'albero e usando un falcetto d'oro tagliava i rami del vischio che venivano raccolti in una pezza di lino immacolata, prima che cadessero a terra. Poi, immolati i due animali, pregavano per la prosperità di quanti avrebbero ricevuto il dono".
-Plinio il Vecchio-
Simbolo sempiterno di immortalità presso i Celti, sopratutto quando il Vischio si trovava in comunione con la Quercia, il Duir, l'Albero Sacro e potente di questa infinita Cultura.
Fu simbolo di interazione fra Maschile e Femminile, fu Unione materiale fra Terra e Cielo.
Il Vischio e la Quercia: connubio di emanazione divina, immortalità, di potenza e di trascendenza.
E soprattutto, di 'comunione', di scambio fra le due creature, simbolo di Unione, senza possibilità di replica o interpretazione.
Sacro e inviolabile, in quanto Figlio del Fulmine, seminato dal Dio, poichè nascendo sulle piante, il Vischio non viene ma a contatto con la madre Terra, mantenendosi nell elemento Aria, proprio come il fulmine, suo Padre.
In realtà questa pianta non tocca mai il terreno perché gli uccelli si nutrono delle sue bacche, trasportando i semi da un albero all'altro: soltanto quando il seme, attraversando l'uccello, si deposita in una fessura diAalbero, allora avviene il miracolo, l'incredibile nascita del Figlio del Fulmine.
E' un erba aerea e considerata una semiparassita, perche i suoi polloni succhiano la linfa dell albero ospitante per nutrirsi, ma produce da sola la clorofilla, quindi non porta alla distruzione dell 'ospite', ma gli vive semplicemente addosso.. forse gli fa compagnia, in cambio di un pasto.
E' sempre verde, anche quando scende l'inverno e tutte le piante sono secche, i suoi 'nidi di rami' svettano sugli alberi netti, gialli e verdi, colpiscono l'attenzione, anomali nella presenza e misteriosi nel loro essere.
Tanto 'mistero' nelle sua esistenza portò inevitabilmente alla Sacralità, che le fu affibbiata in passato soprattutto nella mitologia norvegese.
Secondo la tradizione, infatti, il Dio Balder morì quando lo colpirono con un rametto di vischio, poichè quando Freya chiese alle piante di giurare che mai avrebbero fatto male al suo figliolo, (il Dio, appunto) non considerò il Vischio, sottovalutando il suo mancato giuramento, poichè la giudicò pianta troppo innocua e delicata.
E il Vischio si vendicò, poichè fu proprio la causa della morte di Balder.
Tanta sacralità a questa misteriosa e antichissima erba, quanto ora, all'esatto opposto, viene sfalciata 'barbaramente' dai rami per non impedire la perfetta (e l'assurdamente produttiva) crescita dell albero da frutto o la conifera...
Ma torniamo ai Celti e alle nebbiose foreste, dove i Druidi si riunivano, secondo Plinio e altri storici, forse più precisi, per raccogliere il Vischio, al solstizio d'inverno, vestiti con abiti bianchi, panni bianchi, il sesto giorno di luna nuova, quando si poteva raccogliere con un falcetto d'oro.
Il 'dono' del Vischio di cui parla Plinio è curativo: per i Druidi celtici consisteva infatti nel poter distribuire alla gente della tribù l'acqua in cui era stato posato il nido di rami.
Avrebbe ridato fertilità alle donne e avrebbe curato ogni sorta di malanno, nell antica Gallia celtica. Il rituale prevedeva infatti che il Vischio non dovesse mai toccare la terra, per non perdere la sua magia, per questo veniva messo nell acqua, che diveniva Sacra.
Ma doveva essere il Vischio della Quercia (Loranthus europaeus), quello appunto 'quercino', giallognolo, considerato Sacro, che veniva tagliato dalla Quercia solo in caso di epidemie gravi, poichè considerato l'erba che 'guariva tutti i mali'.
Pare che proprio il suo nome, in lingua celtica, avesse questo significato.
Non solo presso i popoli nordici però ottenne grande importanza: Il Vischio nell Eneide di Virgilio apre le porte degli Inferi a Enea. Alla vista del ramo dorato di Vischio (prende infatti il colore d'oro, una volta seccato) infatti il nocchiero del fiume infernale Stige si convince a traghettare l'eroe nel regno dei morti, per permettergli di rivedere il padre Anchise.
Probabilmente anche presso questi popoli era considerato Pianta Sacra, 'Emanazione Divina', essendo considerata persino 'illuminante' anche al buio, tanto da poter aiutare Enea nel oscurità degli Inferi.
I cristiani non considerano sacra la pianta di Vischio, anche se pare che si narri che venne usata per fare la croce, e da allora fu maledetta e perse il suo tronco. (...) A quante piante nei secoli, è stato dato questo ingrato appellativo, di essere il legno della croce e quindi causa di tragici eventi?
All'inizio del secolo XIX, durante le festività, invece il Vischio fu considerato prezioso anche per le popolazioni cristiane, almeno dal punto di vita 'scaramantico': l'uomo al quale era concesso un bacio da una fanciulla doveva cogliere una bacca di Vischio, ma una volta terminate le bacche sul ramo di casa, perdeva ogni possibilità di chiedere un bacio.. Mah.
Ai nostri giorni il Vischio viene usato alla fine dell anno (trasposizione della festa celtica del Solstizio..), si regala e si appende sopra la porta di casa, oppure ci si bacia in sua presenza, per chiedere la sua benedizione per il nuovo anno.
L'Erba
Vischio bianco, nome scientifico: Viscus Album.
E' il piu comune, il suo 'nido di rami' si può vedere nei frutteti e anche sui pioppi, e sulle conifere nelle mie zone.
Le foglie sono verde pallido, coriacee e dure, lanceolate oblunghe, arrotondate in punta.
I fiori sono di due tipi: maschili e femminili, e si sviluppano su piante differenti e separate e sono di colore giallo.
Sbocciano nel tempo di Imbolc. Quelli femminili sono piu piccini e da questi nel tempo del Solstizio d'Inverno (Il Vischio è proprio simbolo di questo giorno in alcune culture) si formano le bacche, i frutti piccoli e tondeggianti, che contengono la polpa, gelatinosa, con un solo seme all interno.
I semi si propagano attraverso gli uccelli che si nutrono di queste bacche, non risentendo delle avversità che il loro contenuto può procurare agli umani.
Sono tordi e merli, principamente, ad occuparsi della faccenda. I semi per maturare devono 'cadere' esposti in pieno sole, impigliati in una fessura della corteccia o tra i rametti piu piccoli dell ospite. Si può anche coltivare, assicurando i semi alla corteccia degli alberi. Non è soggetta a parassiti, un altra delle sue peculiarità..che forse rimanda proprio al suo simbolo-ruolo nella medicina e magia Celtica, l'Immortalità.
Pare che il Vischio abbia la proprietà di 'invertire la polarità negativa' di alcune zone della Terra. Gli alberi in genere rifuggono queste sottili vene di elettricità invertita nel terreno, negativa, a volte biforcandosi o crescendo storti per aggirarle (è l'esempio dei Meli), mentre a volte permettendo la crescita del Vischio, che invertendo la polarità rende la Terra adatta alla crescita della pianta ospite.
Secondo Hageneder, anche un solo ramo di Vischio, pur lontano dall' albero e portato in casa, ha il potere di invertire le energie 'negative', cosa che ci forse ci conferma che l'usanza di appendere rametti di Vischio nelle abitazioni, forse non era soltanto una .. supposizione, ma si basava su un importante considerazione (quasi) scientifica.
Usi e impieghi
Il Vischio venne e viene usato come medicamento: è infatti uno dei pochi 'regolatori naturali della pressione arteriosa', ha proprietà antitumorali tuttora in studio, ed è decisamente calmante. E' ipotensivo, vasodilatatorio, depurativo, antinfiammatorio e opera come regolatore delle mestruazioni:in passato infatti veniva usato anche come antiemorragico nel ciclo femminile, e come trattamento per i disturbi della menopausa. Viene usato ancora contro i geloni, come impacchi di decotto filtrato.
Si usa nel vino o preparando un decotto. Il procedimento per produrre il 'Vino di Vischio' è semplicemente una macerazione nel vino bianco di rami e foglie, per due settimane, mentre il decotto prevede la bollitura degli stessi di dieci minuti in acqua bollente.
Va filtrato e bevuto almeno tre volte al giorno. Venne utilizzato in passato anche in casi di epilessia, proprio per la sua capacità di ipotensione, attraverso piccole compresse confezionate con il vischio essicato.
Le bacche, bianche e gelatinose, sono tossiche, anche se in tempi remoti furono probabilmente utilizzate per farne un succo curativo per le malattie genitali, forse proprio (come dice Elke) per la somiglianza del succo delle bacche con lo sperma maschile.
Non va assolutamente utilizzato in gravidanza e sui bimbi in generale. e da NESSUNO senza controllo medico diretto.
Fonti:
Piante medicinali dell'arco alpino, Ferrante Cappelletti. Publilux. Trento, 1977
Guida pratica ai Fiori Spontanei in Italia, Reader's Digest, Milano, 1983
Lo spirito degli alberi, Fred Hageneder. Edizioni Crisalide
Il Vischio e la Quercia, Riccardo Taraglio. Ed. Età dell Acquario.
Articolo scritto da La Zia Artemisia, pubblicato anche sul forum 'L'Isola Incantata delle Figlie della Luna', 2007.
Se siete interessati ad un altro articolo sul Vischio, guardate qui -Il Vischio, di Viola di Nebbia-
Commenti
graie per essere passata a trovarmi
un abbraccio
laura
un abbraccio a te Laura
la Zia
qui un incantesimo potrebbe realizzarsi all'improvviso, così, giusto il tempo della sosta!
Infatti di solito durante il periodo natalizio lo compro dalla mia fioraia per fare delle decorazioni a tema.
Il tuo post mi è piaciuto tanto ed ho imparato anche una cosa nuova, infatti non conoscevo la leggenda norvegese sulla morte di Balder.
Davvero hai lavorato con i cavalli?!
Io li adoro, sono animali meravigliosi :-)
Un bacione :-*