La Dottrina dei Segni
La 'dottrina dei segni' è un modo di nominare il 'sistema' con cui in passato venivano attribuite alle piante, alle erbe e agli alberi, le proprietà curative.
Spesso si attribuivano doti alle piante per il loro aspetto fisico, come la Sanguisorba (Pimpinella): il suo colore nell antichità ha suggerito immediatamente il richiamo al sangue, e di conseguenza alla dote di 'arrestare le emorragie'. Per secoli uomini e donne della Terra hanno identificato i principi attivi delle erbe basandosi solo sullo studio esterno della pianta, ovviamente non avendo a disposizione i mezzi per analizzarle chimicamente.
Ci sono molti altri esempi di queste attribuzioni, di doti meravigliose attribuite ad alcune erbe, risultate poi completamente errate.
Non tutte, anzi.
Alla luce della ricerca, alcune sono risultate esatte, ma spesso limitarsi ad osservare l'aspetto esteriore della pianta non è bastato a capirne il senso.
Ma era per tutti così?
Nessuno aveva capito davvero, nel profondo, il segreto profondo di ogni piccola singola erba?
Se si, perchè non l'ha tramandato?
Le testimonianze che ci sono giunte dal passato spesso si risolvono in antichi e polverosi tomi di botanica, completamente superati, di studiosi o presunti; oppure le semplici ricettine di rimedi casalinghi.
Mi chiedo spesso se quel che leggo sui libri sia vero.
Se la verità sull uso corretto delle erbe SIA sui libri. A volte nelle mie ricerchine trovo pareri contrastanti, alcuni considerano un erba tossica mentre altri ne consigliano vivamente l'uso per guarire.
Se c'erano in passato, come ci sono ora, Donne e Uomini di Conoscenza, e se loro avevano intuito il segreto e la forza delle Piante dalle loro energie, dalle linee trasparenti che sembrano tessere gli alberi quando ti avvicini, seppero davvero, o sanno davvero, quando come e perche utilizzarle, cioè trarne l'aiuto che chiediamo mettendosi in comunione con loro, godendo della loro generosità?
E se c'erano.. sono state anche queste le streghe che tanto spaventavano per la loro consapevolezza? Coloro che sapevano cogliere il dono di un erba, senza usare nient'altro che la propria anima per comprenderlo?
Ripensando ai tentativi che i popoli hanno dovuto fare per capire, per conoscere le proprietà delle erbe.. terribile deve essere stato il tributo in vite umane per capirne le dosi e gli usi.
Sappiamo bene tutti che le erbe curano, ma possono tranquillamente uccidere..
Ovviamente per noi, ora, è tutto più semplice: conosciamo esattamente i principi attivi e le applicazioni, nonchè i dosaggi di tutte le tinture e i decotti, come unirli e quando non unirli ma.. qualche pazza che prova a 'sentire' l'energia della piante in giro c'è..
spesso mi capita di raccogliere nei prati o nei boschi erbe che magari non conosco bene (o per niente, come mi è successo in questi giorni) perchè mi fido ciecamente del mio istinto, delle energie sottili che mi mandano le piante.. e sono certa che non mi tradiranno.
E' vero, anche io mi baso sull aspetto fisico delle erbe, è normale, la mente umana associa istintivamente.. ma poi sento qualcosa che si muove dentro di me mentre sto lì accanto alla piantina, credo sia solo una sensazione, però assomiglia di più ad una presentazione, ad un saluto, ad una specie di 'approvazione'.
E' come un pò di calore che arriva inaspettato dalla pianta, è avvolgente. Poi passano i giorni, magari la rincontro, magari non ci penso più. Però a volte mi torna in mente quell erba o quell albero, e ad anche un suo possibile uso.. Sbaglio molto, ne convengo. ma forse ne vale la pena..
Ho postato qui questa riflessione perchè mi interessa molto sapere cosa ne pensate.. A voi è mai capitato di percepire che l'uso di un erba che vi hanno consigliato fosse sbagliato, o inutile? Oppure avete sentito che un erba poteva curarvi anche se non l'avete identificata?
Non posso non pensare ad Haria, e al pezzettino che ho letto su Tya e l'Ortica:
'Luna intrecciò le sue visioni con gli steli della Tya;
percepì che bevuto il succo delle foglie accresceva la forza di resistenza e tonificava la percezione'
(Piante di energia, Haria. Rupe Mutevole Edizioni, Strepeto di Bedonia (Pr), 2005
Percepì.. non sapeva. L'ha sentito...
Commenti
In sostanza io penso che sì, in passato ci sono stati uomini e donne talmente in sintonia con la natura da intendere le qualità sottili di una determinata erba per poterle poi utilizzare contro una malattia o per potenziare alcuni stati.
Ricordando la nostra cara Guaritrice di Campagna, le malattie vengono da qualche nostro squilibrio interiore, quindi l'utilizzo di un'erba piuttosto che un'altra anche in presenza di eguali sintomi dipende dal paziente stesso...o almeno credo, non so.
Io raccolgo pochissime erbe, mi dispiace sempre un po' per loro e non ne conosco moltissime, ma credo anche io che ogni piantina abbia una sua "energia" che si percepisce standole vicine e "tentando di capirla", restando aperti a ciò che vuol dire.
Io non ho la tua esperienza, quindi le uso pochino, per ciò purtroppo non posso dirti se ho trovato giuste o meno le indicazioni dei libri, visto che di solito e mangio o le uso per pastrugnare ricette di bellezza...
Bacini zietta adorata e...a presto! *.*
Elke
Peccato che il mio parere sia totalmente profano e quindi totalmente inutile: amo i fiori, le piante e le erbe ma purtroppo non sono in grado di riconoscere le erbe spontanee e selvatiche.
Riconosco a stento una pianta di cicoria e proprio ieri, andando a raccogliere delle ortiche per fare un risotto, ho avuto la certezza che si trattasse della pianta giusta solo quando mi ha "punto" sul braccio.
Insomma sono francamente una capra in materia!
Però sono sicura che nel passato sciamani, erboristi e uomini e donne di medicina si lasciassero guidare anche dalle energie sottili ed "ascoltassero" la voce delle piante.
Un bacione :-***
P.S. Sabato sono stata a cena in un posto fantastico e ho assaggiato un menu davvero originale tutto a base di erbe selvatiche e fiori eduli!
Pensa che ho mangiato anche i mitici raperonzoli della favola!!!