Today's Specials: 'Caffè Babilonia'. ('Pomegranate Soup') di Marsha Mehran.
'Preferiva ricordare che, al di là dei tetri richiami alla morte e all inverno, la Melagrana era soprattutto, e sarebbe sempre stata, il frutto della speranza. Il fiore della fertilità, del nuovo che arriva e delle vecchie stagioni da custodire.
Quel frutto magico aveva mostrato persino a lei che alcune delle migliori ricette sono quelle non scritte, quelle che ti vengono a caso, quando ti versi un bicchiere di vino Shiraz, metti su un disco di Billie Holiday, e ti lasci guidare dalla bontà degli ingredienti.'
Dopo le ultime 'piccole recensioni caustiche', su consiglio letterario della fanciulla di Mete d'Inchiostro, ho il grande piacere, finalmente, di raccontare di un libro di cucina e d'amore che val la pena leggere e tenere con sè vicino ai fornelli.
-Fosse anche solo per le magiche ricette che rivela, una per ogni capitolo, o per i suoi visi, o per i profumi mediorientali che dal Caffè e dal giardino aromatico sul retro, inondano Main Mall, a Ballinacroagh,
Co. Mayo, Irlanda.-
No, non è Chocolat.
Ok, è vero, si tratta di un Caffè, aperto da donne straniere in fuga, che giungono tra gli sconsolati verdeggianti sentieri di una cittadina minuscola, bigotta, e profondamente triste.
Per finire, sostanzialmente chiusa di mente.
Per finire, sostanzialmente chiusa di mente.
Ma: non siamo in Francia tra mendiants, cioccolatini alle mandorle e focosi gipsy dal ciuffo ribelle, bensì in Irlanda, tra pub puzzolenti e muretti a secco, pecore, pioggia, crocifissi, fango e xenofobia diffusa, abbondante come la muffa.
E: le tre sorelle cuciniere sono persiane, coraggiose, in fuga da Teheran e da un passato turbolento, anzi, di più, disperato.
(Però Chocolat e Caffè Babilonia una cosa in comune ce l'hanno: gli uomini peggiori ne escono davvero stracciati, mentre i pochi, sensibili, amorevoli, coraggiosi e puri di cuore, fanno faville nel cuore delle protagoniste).
(Però Chocolat e Caffè Babilonia una cosa in comune ce l'hanno: gli uomini peggiori ne escono davvero stracciati, mentre i pochi, sensibili, amorevoli, coraggiosi e puri di cuore, fanno faville nel cuore delle protagoniste).
Si prenda nota delle delizie, si trascrivano le ricette dei Dolmeh, o delle ormai mitiche 'Orecchie d'elefante', si annusi tra le pagine l'aria profumata di cannella e acqua di rose, che giunge prepotente alle narici del viandante letterario, sospinta dagli spifferi della vecchia panetteria trasformata dalle tre fanciulle in un angolo di Iran.
Un libro confortante come un the speziato, consumato in un giorno di pioggia, lassù nell Isola di Smeraldo.
'E i giorni passavano, e l'oceano li stava a cullare
e il vento alla fine del mondo
portava un canto dal mare'
(MCR)
Commenti
Un saluto a te e al tuo ristorante, che bello!
grazie Zietta, che bellissima recensione...
Forse ce l'ho fatta, a farti venire la voglia di una romanzo! un abbraccio bambina mia..
@Cristina: un abbraccio Cri!
la Zia
baci
simonetta
scusa se ancora non ti ho spedito niente...ero un po' presa con il lavoro, mi farò perdonare!!!
Sono contentissima ti piacciano le sorelle di Caffè Babilonia, è stata una sorpresa anche per me.. ora sono in piena lettura del secondo^^
un abbraccio la Zia
Grazie, leggerti è sempre splendido!
fulvia
la Zia Artemisia
ps Basilico e Mentuccia:
congratulazioni per il TUO libro^^