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Visualizzazione dei post da 2009

Wise Woman, la Donna Saggia delle Leggende Britanniche

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Ci fu un Tempo nelle nostre Terre, in cui vicino alla gente comune vivevano Donne, chiamate Sagge, che conoscevano i Misteri Femminili, i Ritmi della Terra e della Madre Natura, e avevano consapevolezza di ogni cosa riguardasse la Vita, la Morte, l'Amore e il Destino dei Mortali. Le Sagge potevano aiutare gli Uomini e le Donne poiché percepivano le Energie Sottili, i tepori cosmici che attraversano Umani e Luoghi, che provocano guerre e amicizie, dolori e gioie, morti e nascite. Conoscevano gli Incantesimi per aggirarle, o per lasciare fluire, nei corpi e nelle menti, nello scorrere del Tempo, attraverso i Mondi, che raggiungevano e lasciavano quando lo ritenevano più opportuno, imparando così a conoscere il Futuro ed il Passato. Narra la leggenda che queste Donne apprendessero il loro Sapere nel Mondo delle Fate, nel Sidhe, e venissero rimandate tra i Mortali come un Dono, per render loro la vita un po’ meno faticosa. Probabilmente per questa ragione, nella tradizione britannica e

Yule, Solstizio d'Inverno. Alban Arthuan..

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La notte più lunga dell anno, quando fuori dalla finestra appannata le luci delle lanterne, calde e piccine, mandano bagliori sulla neve che copre il giardino, come minuscole creature incantate e luminose. E in casa profumo di mele rosse e agrifoglio sulla porta, biscotti burrosi e candele che fan compagnia alle Fate. Alban Arthuan, la Luce di Artù. La Discesa nell'amato Calderone di Cerridween è ora, nel momento più buio e drammatico, giunta in fondo. Dove risiede il principio dell Anima, il Rosso nel buio. Il momento più difficile, l'ultima tappa, la più viscerale, sanguinosa, intima. Intima. Sembra che nulla possa salvarci. E invece proprio in questa notte senza Tempo, nel cuore del freddo dell inverno, nel nero più nero del buio siderale, una lucina piccola, ma abbagliante, ci indica che il tempo è di nuovo in cammino, dalle Tenebre verso la Luce. Da oggi in poi, è discesa. Il ritorno potente della Luce verrà percepito davvero ad Imbolc, ma per ora, sappiamo che la notte ha

'Il giardino delle vecchie signore' ( Maureen e Bridget Boland, 'Old Wives' Lore for Gardeners')

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Immagine Deviantart UKTara 'Perchè nei vecchi giardini sembra che aleggi un alone di magia? Forse chi li aveva creati cercava qualcosa di più del semplice produrre e guardare, forse le piante avevano più personalità, più dignità, mistero.. quando venivano accudite nei rispetto, perfino nel timore dei poteri meravigliosi che si supponeva possedessero.' Prefazione alla sezione 'Il giardino magico, leggende e incantesimi, di Bridget Boland. Da 'Il giardino delle vecchie signore' di Maureen e Bridget Boland. * Immaginate un grande giardino inglese che confina con un bosco antico. Le rose rampicanti che uniscono steccati e aiole di aromatiche e dalie, daini che vanno a bere nel ruscello, corvi che annunciano il vento, un piccolo totem per proteggere le piante, e un florido orto contornato dai tulipani. E poi immaginatevi dentro, proprio tra le rose del giardino con un innaffiatoio in mano, due antiche signore, due so

Il profumo dei biscotti alla Lavanda

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Deliziosi biscottini profumatissimi, per accompagnare e addolcire una tisana di quelle ostiche, invernali, che san di fieno.. Un etto di zucchero, un etto e mezzo di farina, un uovo, un cucchiaio generoso di fiori di Lavanda (io aggiungo anche qualche petalo di Rosa essicato), un cucchiaio di lievito in polvere, un etto e mezzo di burro, una puntina di sale. Frullare la farina con i fiori e lo zucchero, aggiungere il burro morbido e l'uovo, la puntina di sale e preparare la frolla. Stenderla e preparare i biscottini con gli stampini a cuore. Tutto in forno sulla carta-forno per 20 minuti, a 180 gradi. Una volta dorati lasciarli raffreddare sulla gratella. Si possono poi confezionare con nastri color della lavanda, in gruppi di tre, e metterli dentro vecchie scatole di latta stampate a fiori.. Eccoli qui, nella versione della Tanina. Foto gentilmente prestata da Tiziana. (Grazie!^^)

Erbe Tintorie: Isatis tinctoria. Guado. La Pianta Blu

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Guado, Isatis tinctoria La Pianta Blu Famiglia delle Crucifere Nomi: Woad (inglese), Glaston (celtico); Guado, Pastello, Glasto comune, Erba di guado, Tintaguada, Guadone, Vado, Glastro (italiano), ”Avalon viene identificata con Glastonbury, il cui nome deriva dal celtico Caer Wydyr, “Fortezza di Vetro” (uno dei nomi di Annwfn, l'Altromondo celtico). Glastonbury veniva anche chiamata Yniswytryn o Isola di Vetro, perchè la superficie era Glasten, ossia di colore verde-azzurro, oppure perchè vi abbondava l'erba chiamata Glast, ossia il Guado, Isatis Tinctoria, le cui foglie e radici contengono una sostanza colorante azzurra usata dai celti per dipingersi il corpo.” Il Vischio e la Quercia, Riccardo Taraglio, Edizioni L'età dell Acquario La Pianta Blu Woad, Glasten, la cui traduzione significa 'Erba Selvatica'. L'antica forma della parola, Wad, ha dato nome a molte località delle Isole Britanniche: Wadborough, Waddon, Wadd Ground, Waddicar. Ma il mi

Sale alle Erbe

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  Sale grosso, erbe miste aromatiche e officinali, a seconda della zona e della stagione. Il sale verde è sempre diverso, a seconda di ciò che verrà raccolto e a quanto sale verrà tritato insieme, e per quanto tempo (ciò varierà a seconda del proprio gusto). Io uso sale grosso tritato pochissimo e erbe fresche, ma volendo si può fare anche un sale molto fine ed usare erbe essiccate. Il sale di erbe secche si conserva a lungo sotto vetro, ma quello fresco ha un profumo strepitoso, e in vasetti ermetici in frigo si mantiene per un anno intero! Volendo si può annotare (io non sono abituata , ma molte volte farei bene a farlo) di volta in volta le piante che userete e le quantità, in modo da trovare la vostra formula magica, il vostro profumo perfetto da dare a verdure, carne, insalate, perfino ad una pasta semplice o ad una focaccia. Io uso queste erbe fresche, in modo variabile a seconda della disponibilità: Rosmarino Salvia Melissa Timo citrodoro Timo volgare

Zucchero profumato alla Violetta

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Ricettina profumata per uno zucchero prezioso, buonissimo sulle crepes, nel latte, nelle tisane d'erbe, o per preparare una torta semplice o i biscotti alla frolla, dandogli un profumo davvero speciale. Due etti di zucchero di canna, due etti di petali di Violetta Cornuta. Si trovano spesso nei giardini, o sotto le piante ai limiti del bosco. Si ibridano con colori differenti, viola scuro, giallo, porpora, ma per questa preparazione sarebbero da preferire quelle pure viola. Lavare delicatamente e asciugare benissimo i petali delle violette, escludendo prima i gambi e le foglie. In un bel barattolo di vetro mischiare lo zucchero alle violette asciutte, delicatamente senza rompere i petali (si può fare con le mani che viene meglio). Ora bisogna solo aspettare un paio di settimane, conservando il barattolo lontano dalla luce. Dopo due settimane lo zucchero sarà profumatissimo.. per chi ama la Violetta, sarà irresistibile, provate a farci i biscotti, ai quali si può aggiungere anche qu

Bagno d'Avena e Erbe

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Bagno d'Avena e Erbe Fiocchi d'avena pestati a farina lavanda, camomilla, calendula, boccioli di rosa (erbe essicate) Mescolare la farina alle erbe, chiudere il preparato in un sacchettino di garza. Appendere sotto al rubinetto in modo che l'acqua che riempie la vasca passi attraverso il sacchetto, rilasciando ne lentamente il contenuto. Il sacchettino può anche esser usato come spugna, passandolo sul viso e sul corpo. Le proprietà della farina d'avena e delle piente trasformano la pelle in velluto morbido e profumato.

Balsamo di rose e miele

Ricettina per un balsamo invernale per le labbra da conservare in un vasetto di vetro al freschino, va bene anche quando sono screpolate! olio di mandorle (4 cucchiai) miele (meglio di acacia ma va bene qualsiasi sia liquido e chiaro, come quello sulla, 1 cucchiaio) cera d'api (naturale, 1 cucchiaio) olio essenziale di rose (o ciclamino, 10-12 gocce) olio essenziale di malaleuca (tea tree oil, 10 gocce) Scaldare a fuoco bassissimo la cera d'api a pezzettini piccoli con l'olio di mandorle. Spegnere la fiamma e aggiungere il miele e gli oli essenziali, mescolando a lungo. Già fatto.. è buonissimo, naturale e profumato.. una meraviglia!

Il Giardino Incantato

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Un cancello di ferro, scrostato dal vento e dall aria di mare, immobile, in cima ad una scaletta di muschi argentati. Divide lo spazio angusto dell ingresso, apertura tra i mattoni scuri del muro di cinta, con un glicine violetto, antico come il Tempo, che nodoso si abbarbica sulle sue sbarre decorate. Un amicizia vecchia e consumata, tra il ferro e il glicine, che ha resistito alle tempeste e ai solstizi assolati, e conduce all interno del Giardino Segreto. Passi ovattati sui timi odorosi, e un certo grado di curiosità e tensione, quasi un senso di inadeguatezza, si colgono nelle iridi di chi vuole sapere. I Guardiani scuotono appena le immense chiome contro il viola del cielo al crepuscolo: annunciano un arrivo nuovo alla quiete apparente di questa bellezza violenta e rinchiusa. I visi delle creature si alzano quando passano sotto all arco di mattoni, quasi per acquisir vana sicurezza, poi si volgono per richiudere il cancello cigolante. Cuori che battono più forte, forse non sanno,

Erbe Tintorie: Robbia dei Tintori. Rubia Tinctorum

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Erbe Tintorie: Robbia dei Tintori Erbario Robbia. La Pianta Rossa Rubia tinctorum, Famiglia delle Rubiaceae Nomi: Robbia, Garanza (italiano); Madder, Dyer's Madder, Indian Madder (inglese); Krapp, Färberkrapp, Färberröte (tedesco); Garance, Garance de Teinturiers (francese); Garanca (portoghese). “Sunt etiamnum duo genera non nisi sordido nota volgo, ***** quaestu multum polleant, in primis rubia, tinguendis lanis et coriis necessaria. laudatissima Italica et maxime suburbana, et omnes paene provinciae scatent ea. sponte provenit seriturque, similitudine erviliae, verum spinosis foliis et caule. geniculatus hic est quinis circa articulos in orbe foliis. semen eius rubrum, postremo nigrum, radix rubra est. quos in medicina usus habeat dicemus suo loco.” Plinio “Naturalis Historia”, XIX libro. Il Rosso, la creazione e la distruzione Il Rosso è un colore tra più influenti sulla psiche umana. Vivo, potente, pulsante, violento. Come il sangue. Soprattutto come il

La Zuppa di Zucca della Zia Artemisia

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* porri, carote e sedano per il soffritto * 1kg di zucca * 2l di brodo caldo * 1/4 di litro di panna liquida * salvia e rosmarino * olio d'oliva * pasta sfoglia Zuppa di Zucca ufficiale. Tradizionale ricettina veneta della mia famiglia paterna. Preparazione Trito grosso di porro, carote e sedano, soffritto in olio d'oliva. Viene aggiunta la zucca a pezzi. Si aggiungono due litri di brodo caldo. Far bollire dolcemente per un ora, per ottenere una crema densa; poi aggiungere la panna liquida o latte. Prima di servire, potete aggiungere un trito di salvia e rosmarino, o pezzettini di pane integrale tostato. Questa zuppa è pazzesca, soprattutto se una volta pronta viene passata in forno in una pentola di coccio, foderata di pasta sfoglia, e coperta proprio come un coperchio da un altro disco di sfoglia. Dopo mezzora la sfoglia dorata si sforna con la zuppa fumante dentro... da farcene una malattia! immagine link    

Ricette di Samhein: Purè di Zucca

Prendere una bella zucchetta e togliere la parte verde. Tagliare a pezzetti piccoli la polpa, cuocere al vapore o nel forno finchè la forchetta affonda bene, circa venti minuti. Poi frullare e mettere quindi in padella con un pezzo di burro sciolto, a fiamma bassa. Aggiungere a filo il latte (tiepido è meglio) e il sale, mescolando finchè ha la consistenza del purè di patate. Spegnere il fuoco, aggiungere burro a pezzettini (pochino, neh!) e parmigiano, e montare il purè con la frusta qualche minuto, per farlo soffice e leggero. Strepitoso! pubblicato anche qui: http://www.tempiodellaninfa.net

Le spose di Avalon

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Glastonbury Tor

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Il Tor è un luogo talmente luminoso nel suo profondo, che anche chi non vuole e non riesce, non può evitare di sentire che 'c'è qualcosa' di forte e potente, in questa collina e tutto attorno. Ti avvicini a Glastonbury con la macchinina, guidando a rovescio sulle stradine contorte del Somerset. Cespugli, vacche, casine di pietra, alberi e fiori colorati, campi infiniti di verdi differenti che si susseguono lentamente sui dolcissimi pendii, colline delicate, che si alzano appena sulla spianata di prati. Poi ad un certo punto, tra il sali scendi della carreggiata, ti prende qualcosa alla gola. Ti è parso un pò una visione, invece l'hai visto proprio, di sfuggita, l'ultima curva, là a sinistra. Lo indichi col ditino ai presenti, ma non serve a molto, perchè è come se nella campagna apparisse qualcosa di luminoso, violentemente luminoso. Impossibile non vederlo, impossibile non percepirne già, da miglia di distanza, il potere. E' un colle pi

La Danza e le Erbe: le Api e i tipi di Miele

“Ma ecco che, proprio seguendo l'ape, noi siamo ancora una volta rientrati nel mondo meraviglioso della Potnia, la quale si diletta a pieno dei fiori come di cosa sua, nella libertà della vita boschereccia, e li sceglie e li raccoglie non solo per ornarsene il capo e il seno, non solo perchè le sue ministre - come lei - se ne facciano belle, ma perchè dal loro succo sa trarre farmachi salutari e filtri, di cui essa sola conosce i magici effetti. (...) Certo gli antichi naturalisti si soffermano compiaciuti a narrarci le preferenze delle api: dalla quercia annosa e possente, che noi conosciamo come uno dei prediletti alberi della Potnia, alla vite ben nota per i suoi rapporti con la Magna Mater; dal pino, dal tiglio, dal frassino eccelso e dall'orniello trasudante la manna, a tutti quegli "arbusculae incrementi parvi" di cui Columella ci dà un elenco ben vasto e vario, confermato e arricchito da Plinio; ma nel susseguirsi di nomi vari che ci richiamano colori freschi e

Donne Selvatiche di Claudio Risè e Moidi Paregger

Donne Selvatiche di Claudio Risè e Moidi Paregger Attraverso i racconti delle leggende delle Salighe, gli esseri luminosi delle foreste del Tirolo, i due autori ci parlano di della Donna Selvatica dentro di noi e del suo modo di agire. Il libro è semplicemente meraviglioso. I racconti, trovati in varie zone delle Alpi (Trenitino, Bavaria, Svizzera etc) narrano le storie delle Salighe, che ho identificato come creature luminose della foresta, sagge e bellissime, che vivono nelle grotte e nelle rocce delle montagne, e spesso scendono dai contandini per prestare il loro aiuto, per unirsi a loro e per portare il loro consiglio sui ritmi della natura e della semina. Questi racconti mi hanno.. stregata, letteramente. Avevo sentito parlare di queste creature numinose, ma la grande quantità di piccoli racconti, delucidazioni degli autori, interpretazioni dei loro comportamenti, ad opera degli stessi, mi hanno 'aperto un mondo' come si usa dire. Mi sono sentita così 'vicina' a q

Ortica - Erba Brucia Urtica dioica, Urtica urens

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Erba Brucia Urtica dioica , Urtica urens Nomi: (Dialettali Italiani) Ortiga, Erba brucia, Vendetta delle suocere, Garganella, Ardica. (Tedesco) Nessel. (Inglese): Nettle, Cool faugh, Devil's claw, Devil's plaything. (Gaelico): Neanntóg " Non l'ho sognata, eppure l'ho trovata sul mio cammino. Le foglie e il gambo irritano la pelle e la bocca; è oscura, tenace, strisciante, si propaga con silente calma, si fissa e si fa avvolgente. Tya lascia il segno ." Tya - Ortica (da Piante di energia, Haria, Rupe Mutevole Edizioni, 2005) Erba Brucia L'ortica è un’erba spontanea infestante, che spesso, nelle passeggiate, evitiamo accuratamente. Appartiene alla famiglia delle Urticacee (come un altra selvatica, la Parietaria, che vive tra le crepe dei muri). Il suo nome deriva dal latino " urere ": bruciare, irritare. La nota causa di ciò è la riposta della pelle al contatto con l'erba, ovvero quando, toccandola, spezziamo inavvertitamente le